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Le Ricostruzioni

Ricostruzione tige ancora

Se dovessimo fare una classifica dei perni più delicati che possiamo trovare in un orologio, quelli dell'ancora si piazzerebbero sicuramente tra i primi della lista.
Solitamente la rottura di un perno è legata ad un colpo preso dall'oggetto o all'eccessiva usura del componente, ma non nel caso specifico. Infatti, la rottura di questi perni, è molto più spesso legata alla disattenzione dell'orologiaio piuttosto che ad altri fattori. Il ponte dell'ancora è probabilmente il più delicato da rimettere in posizione e, purtroppo, può capitare che si commetta un errore spezzando quindi i pivot della tige.
Negli anni sono state utilizzate diverse forme di ancore e diversi tipi di alberi, ma in linea generale possiamo affermare che un orologio antico di qualità era quasi sempre caratterizzato da una tige piuttosto particolare e di complessa realizzazione. Nel caso specifico abbiamo un orologio da tasca di produzione americana: l'orologio è un Elgin e la sua fattura, seppur non avvicinabile ai massimi livelli europei dell'epoca, risulta abbastanza raffinata. In questo caso, essendosi spezzato un solo pivot, si potrebbe procedere in due modi: riportare il perno mancante oppure ricostruire interamente la tige. Considerate le condizioni generali non eccelse dell'intero albero, ho deciso di ricostruirlo da zero. Quando si inizia una ricostruzione bisogna valutare diversi aspetti, in questo caso il più delicato risulta essere sicuramente la costruzione della nuova filettatura che misura solamente quattro decimi di millimetro.

Per preservare l'integrità della filiera è bene creare il filetto prima di temprare l'acciaio; l'operazione di tempra e rinvenimento va effettuata successivamente facendo molta attenzione a non compromettere il lavoro svolto fino a quel determinato momento. Altro aspetto fondamentale è la lunghezza della tige: la maggior parte dei movimenti che adottano questa particolare soluzione utilizzano ponti e platine con i rubini incastonati. Questi rubini non sono regolabili, ciò comporta che l'albero per avere i giusti giochi assiali, deve essere costruito esattamente della giusta altezza. 

Ecco qui l'orologio il cui stato di conservazione è tutto sommato buono: il quadrante in smalto è in condizioni strepitose, mentre al suo interno vediamo dei punti di ruggine ma, dopo tutti questi anni, è davvero raro trovare un segnatempo di questo genere immacolato dall'usura. La cassa è abbastanza "stanca", i due fondelli lato movimento hanno molto gioco mentre il coperchio che nasconde il quadrante fatica ad aprirsi alla premuta del pulsante. 
Il meccanismo risulta ben strutturato, ogni ruota ha il rubino tenuto in sede da due piccole viti ed è particolarmente estetica la soluzione per regolare la marcia sul ponte del bilanciere. 
Sotto vediamo il dettaglio del vecchio albero con il pivot spezzato. Si nota come le condizioni generali non siano assolutamente delle migliori, la filettatura è molto usurata e sembra esser stata ritoccata, mentre il pivot ancora esistente risulta essere leggermente piegato. Fortunatamente, il corpo dell'ancora e la sua filettatura son rimasti ben conservati. Una volta prese tutte le misure necessarie, si può cominciare la ricostruzione.

Il lavoro

Iniziamo a tornire il tondino di ferro. Il diametro di partenza è otto decimi di millimetro.

Si prepara il diametro per eseguire la filettatura. Per accelerare la procedura si può utilizzare il vecchio albero come dima.

Raggiunto il giusto diametro e la corretta lunghezza, si crea un invito per la filiera con il bulino a mano. Questo faciliterà l'operazione di filettatura.

Esistono diversi strumenti per eseguire la filettatura. Personalmente utilizzo una vecchia filiera Martin fils; alcuni "passi" sono inutilizzabili perchè troppo usurati ma, avendone diverse, riesco ancora ad eseguire tutti i lavori necessari.

Per mantenere il giusto angolo durante l'esecuzione, mi aiuto con la contropunta del tornio. Il filetto è davvero molto piccolo e questo implica la massima cautela durante la lavorazione. Quando si lavora con certe misure, se la filiera non è mantenuta perfettamente parallela sarà inevitabile la rottura del pezzo.

La filettatura è completata. Risulta abbastanza omegenea nella parte che più ci interessa, quella funzionale. Va considerato infatti che la parte più esterna verrà tornita per creare il pivot, mentre quella più vicina alla battuta sarà utilizzata per tenere la tige nella pinza durante la lavorazione del perno inferiore.

A questo punto tagliamo approssimativamente la lunghezza totale della tige. Avendo completato l'operazione di filettatura, si può effettuare la tempra ed il rinvenimento.

La tempra ed il rinvenimento

Per ottenere un materiale adatto allo scopo bisogna prima di tutto temprarlo: per protezione del filetto, il pezzo è stato avvolto in un involucro creato da un sottilissimo fil di ferro. Con una torcia da banco scaldiamo il materiale fino ad ottenere un colore rosso ciliegia e, a quel punto, immergiamo immediatamente il tutto in acqua o in olio. L'acciaio adesso è temprato.

Si esegue quindi il rinvenimento. Si pulisce con della carta abrasiva la superficie del componente e si procede al trattamento. Per questo tipo di operazioni utilizzo una piccola ciotolina autocostruita che rimane molto comoda per due motivi: il manico in legno permette di lavorare a contatto con il calore senza problemi, e soprattutto, consente di immergere il pezzo nei trucioli d'ottone, permettendo quindi una diffusione del calore molto omogenea.

Una volta eseguito il rinvenimento bisogna pulire il filetto. Esistono anche qui diversi metodi; personalmente utilizzo una spazzolina in ottone abbastanza morbida per poi lucidare l'interno dell'intera filettatura con un legno di bosso appuntito ed imbevuto con della pasta abrasiva finissima. La filettatura a questo punto è completata.

Tornitura della tige

Il materiale è adesso pronto per essere tornito definitivamente. Rimontiamo la tige nella pinza del tornio e prepariamo tutta la sezione inferiore portandola a misura.

La lunghezza del cilindro che precede il pivot è determinante per ottenere il giusto gioco assiale. Meno influente è l'angolo dato al cilindro che cerchiamo di mantenere simile all'originale, nonostante tale forma non abbia alcun tipo di funzione pratica.

Terminiamo il lato inferiore rifinendo al meglio il pivot. Come sempre lasciamo il suo diametro maggiorato di circa un centesimo di millimetro, questo ci consentirà in seguito di poterlo rifinire con l'apposito tornietto.

Capovolgiamo il pezzo nella pinza e rifiniamo la sezione superiore dello stesso.

Portiamo a misura il pivot facendo attenzione a non rovinare la filettatura eseguita.

Infine creiamo lo smusso. Questo risulta determinante sia per un miglior funzionamento della tige, ma anche per agevolare l'ingresso del corpo dell'ancora.

La finitura

Si passa alla finitura. Per permettere la rotazione del pezzo si utilizzano dei trascinatori. Lo strumento che permette l'utilizzo di questi trascinatori è stato autocostruito copiando il disegno originale dalla Bergeon.

Sul tornietto a pivottare si esegue una corretta finitura dell'albero. Si rifinisce la spalla rimuovendo i segni lasciati dal bulino ed entrambi i pivot vengono portati a misura.

Terminata questa operazione, la tige viene pulita minuziosamente ed è quindi pronta per essere avvitata nel corpo dell'ancora. Non resta che provarne il funzionamento.

Rimontaggio


Ci sono diversi fattori da valutare per determinare il corretto funzionamento di uno scappamento, ma sarebbe impossibile descriverli tutti. Nello specifico ci limitiamo esclusivamente a valutare se la ricostruzione abbia rispettato tutte le tolleranze necessarie. Vediamo illustrati i passaggi del rimontaggio dell'ancora nella sua sede.

Si rimonta finalmente l'ancora nell'orologio e si controllano tutti i giochi necessari per un corretto funzionamento della stessa. Terminato il tutto posso affermare che, da un punto di vista strettamente meccanico, l'ancora svolge correttamente il suo lavoro: le misure risultano tutte piuttosto precise e la finitura dei pivot è accetabile. Probabilmente sarebbe stata esteticamente più godibile se avessi tornito via qualche altro decimo di filettatura, ma ho preferito attenermi il più possibile al disegno originale.