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Le Ricostruzioni

Ricostruzione dente in acciaio

Durante la revisione di questo bel calibro Valjoux 22 (Qui la revisione completa) tra i vari problemi si è riscontrato anche quello della rottura di un dente del rocchetto del barile. In questo caso si possono adottare due soluzioni: si cambia il pezzo o si prova a ricostruire. Come citato anche nell'articolo della revisione completa, dopo una consultazione con il cliente ho deciso di procedere con la ricostruzione riportando quindi il dente mancante. In questo caso il ricambio è ancora reperibile, ma considerando che non avevo mai provato a riportare denti in acciaio, ho sfruttato l'occasione per vedere che tipo di risultato si potesse ottenere.

Premessa

Nel lavoro che segue si procede al riporto di un singolo dente anzichè alla ricostruzione completa del rocchetto per ridurre i costi dell'intervento. Ricostruirlo per intero sarebbe eccessivamente costoso, sia per chi svolge il lavoro (quando si eseguono restauri completi difficilmente si considera tutto il tempo realmente impiegato, ma si tende ad arrotondare sempre per difetto) ma anche per chi il lavoro lo paga (per quanto si possa arrotondare, il costo di una giornata di lavoro necessaria per la ricostruzione completa non è sicuramente economica). Chiudo questa premessa sottolineando il fatto che il lavoro è stato eseguito interamente a mano libera, senza l'ausilio di macchinari appositi per la fresatura dei denti, come ad esempio il tornio Favorite munito di fresatrice che è nel laboratorio. Questa scelta è dettata dalla tipologia del riporto: è soltanto un dente, è in acciaio, le tolleranze in gioco ci danno un piccolo margine di sicurezza (ci sono ruote che hanno tolleranze troppo infinitesimali, per cui questo tipo di lavoro non è accettabile) e spesso ci vuole più tempo per preparare correttamente l'intero tornio piuttosto che mettersi con una lima fatta ad hoc e lavorare sotto al microscopio a grandi ingrandimenti.

Il lavoro

Qui vediamo lo spessore del rocchetto che corrisponde a meno di 4 decimi di millimetro.

La prima cosa da fare è stemprare l'acciaio, sia per facilitare il seghetto, con il quale andremo a creare il taglio per l'incastro, sia per preservare l'integrità delle lime che andremo ad utilizzare.

L'incastro come si può notare è a coda di rondine. Il classico incastro utilizzato in orologeria quando si eseguono questi tipi di lavori. E' leggermente decentrato, ma questo non sarà un grande problema visto che lo andremo a riempire in maniera uniforme una volta aggiunta la parte mancante.

Troviamo una lastra di acciaio del giusto spessore (meglio qualche centesimo più spessa dell'originale, a toglier materiale si fa sempre in tempo). In questo caso sacrifico un vecchio rocchetto che non era catalogato ed era finito nella scatola dell'acciaio vecchio.

Modelliamo il nuovo dente tenendolo nella morsetta da banco.

Il dente è quasi pronto per l'incastro; considerata la durezza del materiale preferisco portarmi il più avanti possibile con la forma prima di saldarlo.

Abbastanza soddisfatto, sia dell'incastro sia della forma approssimativa del dente, eseguo una saldatura a stagno. Prima di saldare eseguo nuovamente la tempra e il rinvenimento di entrambe le parti per ridare la giusta durezza al metallo.

Una volta saldato si modella il dente fino a raggiungere un risultato che non permetta più di distinguerlo dagli altri. Quando la forma è soddisfacente si passa alla rifinitura della superficie: prima sul tornio.

Poi con carta abrasiva per renderlo godibile.

Il lavoro è finito e il risultato da un punto di vista estetico mi lascia abbastanza soddisfatto: l'incastro è visibile soltanto se cercato attentamente con la lente, mentre la forma del nuovo dente svolge la sua funzione meccanica egregiamente.

Conclusioni

Quando si esegue un qualsiasi restauro vanno considerati diversi aspetti, ma il più importante riguarda sicuramente la funzionalità del lavoro eseguito: Il rocchetto svolge correttamente il suo lavoro? In questo caso l'orologio è stato rimontato ed incassato, la carica è fluida e la marcia risulta ottima. Detto questo, la bontà del lavoro si potrà giudicare solo nel tempo. Limitandoci alle valutazioni immediate, posso dire che il lavoro è stato eseguito in un tempo più lungo del previsto. Lavorare l'acciaio non è come lavorare l'ottone e questo complica non poco le cose. La forma del dente e del suo incastro mi lasciano piuttosto soddisfatto, non mi soddisfa a pieno la finitura finale data al rocchetto. In conclusione, considerata la difficoltà per una buona realizzazione ed il tempo necessario per effettuarla, sono piuttosto convinto che questo tipo di lavoro vada lasciato come "ultima spiaggia". Un lavoro del genere può avere senso soltanto se il pezzo da sostituire è effettivamente irreperibile o se il suo costo è veramente spropositato.