Si parte da una lastra in ferro leggermente più spessa del pezzo originale. Nel caso si disponga di una fresatrice o di un trapano a colonna, si comincia forando il materiale con una punta dello stesso diametro del perno impiantato nella platina; dove invece non sia disponibile né il trapano né la fresatrice, si può centrare il pezzo, incollandolo con l'ausilio della gommalacca, utilizzando la specifica pinza al tornio e quindi forare direttamente con la contropunta. Una volta creato il foro iniziamo a costruirgli intorno la nostra bascula. Per tagliare la forma del pezzo esistono diversi metodi, vi descrivo il mio: inizialmente ho utilizzato un seghetto da traforo per dare una prima forma al pezzo. Il seghetto, per chi come me non è molto pratico ad utilizzarlo, lascia ancora lontani dalla forma desiderata e per velocizzare la procedura ho utilizzato un trapanino da banco (tipo dremel) per togliere il materiale palesemente in eccesso. A questo punto la bascula inizia a prender forma; si passa quindi alle varie lime da orologiaio per rifinirla al meglio. Durante questa prima rifinitura si cominciano ad eseguire le prove di funzionamento della bascula, tenendo conto di tutti i fattori che interagiscono con questo elemento: il foro ha il giusto gioco nel perno, la bascula interagisce bene con la sua molla, l'altezza non è di intralcio per il copribascula, il corpo della bascula entra con il giusto gioco nel taglio del ruotino ballerino, nella posizione di rimessa il ballerino ingrana correttamente con il ruotino intermedio, il finale della leva arriva con il giusto angolo a contatto con il tiretto. Una volta che tutte queste misure risultano adeguate, si procede con il controllo finale del funzionamento della stessa. Qui sopra possiamo vedere la pinza del tornio utile per centrare la lastra con l'ausilio della gommalacca. Nelle due immagini che seguono, possiamo invece apprezzare come la bascula svolga correttamente il proprio funzionamento.