0
Le Riparazioni

Royal Oak 5402

Sul banco, la prima versione dell'orologio più iconico del prestigioso marchio svizzero; il Royal Oak 5402. L'orologio, presentato alla fiera di Basilea nel 1972, fu la risposta di Audemars Piguet alla crisi dell'orologeria dovuta all'avvento del quarzo.

Il successo di questo segnatempo non fu immediato, forse per via della sua forma così innovativa. Il Royal Oak ci mise infatti del tempo, prima di affermarsi come protagonista assoluto nel panorama dell'alta orologeria.

Negli ultimi anni, il 5402, è diventato sempre più oggetto del desiderio di diversi collezionisti. Nel caso specifico abbiamo un orologio dalle caratteristiche straordinarie; parliamo infatti di uno dei primissimi mai prodotti, un seriale A.

Il movimento che troviamo al suo interno è denominato AP K 2121. Come spesso è capitato nel corso degli anni, le tre Maison elvetiche più prestigiose  (Audemars, Vacheron e Patek) utilizzavano la stessa ebauche per poi personalizzarla adattandola ai loro orologi. In questo caso l'ebauche è quella di uno Jeager LeCoultre 920. Il movimento non fu mai utilizzato direttamente dalla JLC ma venne distribuito e riutilizzato solamente da: Audemars Piguet (K 2121),  Patek Philippe (28-255 C) e Vacheron Constantin (1120).

Questo movimento è considerato ancora oggi uno dei migliori automatici ultrapiatti mai prodotti nella storia dell'orologeria, non a caso, lo si può trovare soltanto in orologi di altissimo pregio.

La cassa

La revisione di questo orologio inizia con lo smontaggio della cassa. Solitamente per arrivare ad ammirare un movimento basta aprire il fondello. I fondelli classici possono essere: a scatto, fissati con delle viti oppure, in alternativa, è il fondello stesso che viene avvitato nella cassa. In questo caso la cassa è monoblocco, quindi, per ammirare il movimento, bisogna sfilare l'orologio in maniera del tutto particolare. L'operazione è decisamente più lunga e una volta raggiunto il meccanismo, ci si rende conto che il tempo necessario per compiere questa "semplice operazione" è almeno triplicato rispetto alla solita routine.

Il fondello con le sue otto viti;  ben visibile il "seriale A". Come prima cosa rimuoviamo la corona "a baionetta".

Svitiamo le viti, togliamo la lunetta e troviamo la sua splendida guarnizione ottagonale dell'epoca.

Un particolare della guarnizione: un anello di protezione, magistralmente lucidato, che finisce piazzato tra il vetro ed il quadrante.

Tolta la guarnizione, possiamo finalmente rimuovere quadrante e meccanismo dalla cassa.

Qui un particolare della cassa monoblocco.

La chiusura del bracciale marchiata, ovviamente, Audemars Piguet.

Quadrante e Lancette

Il quadrante presenta dei punti di ruggine; una cosa che risulta piuttosto normale per il 5402. Si ritiene infatti che sia stato prodotto uno stock "difettoso", ed è per questo, che i primissimi Royal Oak prodotti presentano spesso questo genere di difetto.

Il retro del quadrante con il timbro della casa costruttrice dello stesso. La stella, che troviamo stampata tra la numerazione, indica che l'esemplare fu prodotto dalla ditta Stern Frères SA.

Le sfere con la loro bellissima patina vintage.

Il movimento

Il movimento risulta ben rifinito e salta subito agli occhi la massa oscillante con il peso in oro 21kt.

Sfilata la coppiglia di tenuta mettiamo al sicuro la massa oscillante. Si nota come in questo caso la massa è fissata ad un disco che ruota con essa.

Qui il dettaglio del rubino scorrevole che permette al rotore ed al suo disco di compiere la funzione di ricarica automatica.

Una panoramica del movimento. E' presente su tutti i ponti una bella finitura a Côtes de Genève.

Rimossa la ruota cannone, si rimuove il modulo del datario.

Si può notare come Audemars Piguet ci offra delle indicazioni su come procedere.

Il disco data in dettaglio, sotto di esso la sede del "bariletto volante".

Si rimuove quindi il bilanciere, l'ancora e il piccolo ponte del ruotismo.

Svitate le tre viti che tengono in sede il rocchetto di carica non resta che rimuovere l'intero ponte.

Qualche particolare dei vari ruotismi

Rimuoviamo il gioco carica.

Prima di pulire il tutto, si rimonta il ponte del bilanciere per ritoccare la spirale; quest'ultima risultava infatti piegata in maniera piuttosto netta. Una volta raggiunto un risultato accettabile, si procede con il lavaggio di tutti i componenti.