Sul banco un bellissimo cronografo a carica manuale firmato Breguet. La referenza 5237 viene prodotta in oro giallo 18 kt ed incassa un magnifico movimento cronografico creato su base Lemania 2310. Il calibro 533.2 è sicuramente uno dei meccanismi più belli che si possano incontrare. Lo schema è il classico dei cronografi vintage con smistamento a ruota a colonne, la finitura dei componenti è senz'altro di prim'ordine, ogni dettaglio risulta curato e questo rende il tutto estremamente armonioso. I ponti sono decorati con la finitura a côtes de Genève, sulla platina troviamo una decorazione a perlage, gli spigoli degli anglage sono vivi e presenti su tutti i componenti del segnatempo. Oltre alla meccanica, un altro elemento sicuramente di grande fascino è il quadrante. La ditta di origine parigina utilizza da sempre lavorazioni di guillochage per i propri quadranti ed anche il segnatempo specifico ne è un'esemplare dimostrazione. L'orologio non è entrato in laboratorio nelle migliori condizioni: le due viti ferma movimento erano entrambe spezzate all'interno del ponte dei ruotismi, la ruota contaminuti era priva della sua molletta di spinta ed il paletto del reset aveva il pivot inferiore spezzato. La cassa appariva vissuta, ma nel complesso in discreto stato di conservazione.
Iniziamo lo smontaggio rimuovendo il fondello in oro 18 carati.
Per adattare il movimento alla cassa è stato aggiunto un riduttore in ottone.
Il quadrante con le diverse lavorazioni di guillochage che donano un effetto unico ad ogni singolo esemplare.
Ad ore dodici troviamo il nome di uno dei più antichi marchi di orologeria ancora esistenti; "Breguet".
Nella parta bassa del quadrante, oltre al numero di serie, troviamo la dicitura che ricorda la lavorazione di guillochage.
Altro elemento caratteristico della Maison è sicuramente la particolare forma delle lancette rinvenute al blu.
Capovolgendo il quadrante si può apprezzare lo stampo effettuato con il punzone dell'oro 750.
Rimosse lancette e quadrante si può iniziare l'ispezione dell'intero meccanismo.
Alcuni componenti per comodità vengono rimossi con il segnatempo ancora incassato.
Sopra al ponticello della cronografia troviamo inciso il nome della Maison parigina.
Il cervello dell'intero meccanismo, la ruota a colonne.
Una volta disassemblato si può apprezzare al meglio la qualità delle finiture del martello.
Alcuni dettagli dell'intero sistema cronografico. La leva di stop appare immediatamente molto delicata mentre il sistema di trasmissione del moto segue i canoni di tutti i cronografi classici.
Smontato il ponticello si rimuovono le due ruote della cronografia.
Il saltarello della ruota contaminuti privo della sua molletta di spinta.
Prima di rimuovere l'ancora si controllano i vari giochi della stessa.
L'assenza sia del contatore che del datario rendono il lato del quadrante molto semplice e lineare. Il sistema di ricarica e rimessa ricorda tutti i cronografi prodotti da Lemania.
I perni del paletto del reset sono sicuramente tra i punti più critici di questo movimento. L'assenza di una corretta lubrificazione crea attriti eccessivi tra le leve ed il risultato di questi attriti porta spesso alla rottura dei componenti più delicati.
Per prima cosa si prendono tutte le misure necessarie per la ricostruzione.
Si parte come sempre da un tondino d'acciaio montato al tornio.
Per velocizzare i tempi di lavorazione si utilizza il metodo comparativo.
Una volta portato tutto a misura si procede con la tempra ed il rinvenimento del materiale. Quest'ultimo processo è fondamentale per ottenere una durata a lungo termine della lavorazione.
Come detto, il segnatempo non si presentava in condizioni eccezionali. La riparazione ha necessitato di diversi interventi fuori dall'ordinario, ma fortunatamente le componenti rotte o mancanti sono state ripristinate senza troppe difficoltà. La parte più complessa è risultata la rimozione delle viti spezzate all'interno del meccanismo; queste ultime erano state forzate in sede e purtroppo, un precedente maldestro tentativo di rimozione, ha lasciato diversi segni vicino ai fori. Come detto in precedenza, il calibro 533.2 segue il classico schema dei cronografi vintage e questo, a differenza dei meccanismi di moderna concezione, facilita molto gli interventi di regolazione, soprattutto quando ci sono elementi da ricostruire ex novo come nel caso specifico. La cassa è stata lucidata per rimuovere alcuni segni superficiali e per dare un aspetto completamento nuovo all'oggetto.