Sul banco uno dei più bizzarri orologi mai prodotti dalla casa di Biel: l'Omega Chronostop. La produzione del Chronostop inizia a metà anni Sessanta e rimane in commercio per diversi anni come alternativa economica ai "classici" cronografi Omega. All'interno del Chronostop si possono trovare due diversi movimenti; il calibro 865 incassato nei primi esemplari e, successivamente, il calibro 920 che possiede in aggiunta la funzione di datario. Nel complesso, si può stimare la produzione totale intorno ai 180.000 pezzi. Questo particolare segnatempo non è un cronografo classico, infatti non possiede la possibilità di cronometrare intervalli di tempo superiori al minuto. Le funzioni cronografiche vengono comandate tutte da un singolo pulsante posto ad ore due. Il Chronostop nasce come segnatempo sportivo, pensato soprattutto per gli automobilisti: nella versione qui presente troviamo una conformazione di cassa e quadrante classica ma, proprio per facilitare la visualizzazione durante la guida, esistono versioni con quadrante ruotato di novanta gradi. L'oggetto ha riscosso un buon successo nel tempo, guadagnandosi anche una menzione d'onore alla "Sports Chronographs and Watches" organizzata dalla Swiss Watch Federation a Montreal nel 1966. Nello specifico, l'orologio non risultava affidabile nella marcia e la cronografia non svolgeva correttamente la propria funzione, conseguenza di svariati anni senza la giusta cura nei confronti dell'intero meccanismo.
Iniziamo lo smontaggio dell'orologio rimuovendo il meccanismo dalla carrure.
Il fondello in acciaio, come sempre marchiato all'interno dalla Maison.
Il finale del bracciale con attacco alla carrure 123.
La chiusura appare in buone condizioni generali.
Due dettagli del bellissimo quadrante blu. Molto caratteristica la scala dei quinti di secondo "sfalzata". Nel complesso il quadrante risulta vissuto ma ancora godibilissimo.
Iniziamo lo smontaggio del meccanismo partendo dal lato del quadrante. Il movimento appare immediatamente molto sporco e assolutamente privo di lubrificanti. La meccanica presente è la stessa del più celebre calibro 861.
Nel lato opposto la situazione non risulta affatto migliore.
Il classico ponte del bilanciere Omega con inciso il calibro 865.
Rimosso il bilanciere si controllano i vari giochi dell'ancora.
A sinistra la singola ruota cronografica con il ponticello di tenuta mentre, a destra, il sistema di leveraggi che permettono l'azzeramento della misurazione.
Il sistema di collegamento tra la cronometria e la cronografia: la ruota conduttrice, impiantata sul perno della ruota secondi ed il ponticello di trasmissione, spinti dalla molletta avvitata sul ponte del treno tempo.
Il sistema di azionamento dei vari leveraggi rimane lo stesso dei classici cronografi prodotti dalla casa di Biel.
Il "cervello" del cronografo. Nell'865 come in tutta la serie "800" la smistamento avviene grazie alle due camme.
Un dettaglio delle camme in fase di smontaggio. La vite non avvita direttamente su di esse ma semplicemente le tiene in sede.
La ruota cronografica si presenta in condizioni davvero pessime come del resto anche la lunga leva di azionamento che evidenzia chiari segni di ruggine.
Il modulo cronografico risulta completamente disassemblato, non resta che rimuovere il ponte del treno del tempo. Fortunatamente, le ruote sottostanti risultano in buono stato e non sono state necessarie sostituzioni.
Una volta ripristinata la ruota cronografica e tutti gli altri componenti usurati, si procede al lavaggio completo, prima in vasca ultrasuoni e successivamente nell'apposita lavatrice per orologi. Terminata la preparazione, si passa al rimontaggio e alla successiva lubrificazione. Ovviamente è stata sostituita la molla di carica e la marcia dell'orologio risulta buona. Il problema più evidente si è rivelato anche il più ostico da sistemare: la ruota cronografica, in accordo con il cliente, è stata ripristinata poiché il costo del ricambio originale risultava eccessivo. Probabilmente sarebbe stata più semplice ed efficace la sostituzione soprattutto per diminuire gli attriti della ruota ma, nonostante ciò, il cronografo svolge correttamente la funzione senza creare disturbi alla marcia del segnatempo.