Sul banco un classico della produzione Patek Philippe, il Nautilus 3700/1. La prima serie dell'orologio sportivo più iconico della Maison ginevrina è stata prodotta nel corso degli anni Settanta ed è frutto del genio artistico di Gérald Genta. La cassa monoblocco garantiva una sicurezza maggiore a livello di impermeabilità e donava all'oggetto un perfetto binomio tra eleganza e sportività. Il movimento utilizzato nel segnatempo è il bellissimo 28-255C, derivato dello storico Jaeger Lecoultre 920. L'orologio specifico è nella configurazione "acciaio/oro" ed utilizza le prime chiusure del bracciale con l'incisione del nome del modello. Il quadrante riporta diversi segni del tempo, infatti la stragrande maggioranza dei quadranti prima serie di questi Nautilus presenta evidenti scolorimenti soprattutto presso gli indici applicati su di esso. La meccanica presentava diversi problemi sia nella rimessa sia nella marcia quotidiana.
All'interno del fondello troviamo l'incisione della Maison e la referenza specifica del modello, la 3700/1. La clasp del bracciale ha inoltre inciso il nome del modello, questo particolare è stato utilizzato esclusivamente nelle prime versioni.
Il quadrante mostra evidenti segni del tempo. Questi segni non sono frutto di incuria da parte del proprietario ma semplicemente di alcune valutazioni sbagliate da parte del produttore terzo degli stessi. La stragrande maggioranza dei quadranti prima serie risultano infatti scoloriti in più punti. Ad ore sei, oltre alla dicitura "swiss", troviamo le due "sigma" che stanno ad indicare il materiale nobile con il quale sono costruiti gli indici.
Rimosso il quadrante si inizia l'ispezione del bellissimo calibro 28-255C.
Sulla platina troviamo la dicitura esatta del movimento.
La massa oscillante con peso in oro ha inciso il nome della Maison.
Nel lato opposto al nome troviamo inciso anche il Logo.
Si inizia lo smontaggio rimuovendo la massa oscillante e controllando le placchette che permettono il funzionamento di quest'ultima.
Uno dei punti deboli di questa meccanica è nella fragilità del crick di blocco presente nel modulo automatico.
Rimosso il bilanciere si procede con l'ispezione dei vari giochi dell'ancora.
Le ruote veloci possiedono un ponticello a loro dedicato, rimuovendolo si può ispezionare la condizione generale delle stesse.
Il bariletto "volante" è tenuto in sede dalle tre viti presenti sulla ruota rochet.
Tutti i restanti ruotismi sono tenuti in sede da un ponte unico che va in seguito rimontato con grande cautela per preservare l'integrità dei vari pivot. Rimossi tutti i componenti si può finalmente ispezionare la platina e tutti i rubini presenti in essa.
Lo smontaggio "lato quadrante" viene facilitato da alcune indicazioni scritte sopra i componenti.
Le finiture della rimessa non sono straordinarie ma risultano ancora godibili.
Una volta smontato il copribascula si possono rimuovere gli ultimi componenti e procedere al lavaggio del tutto.
L'ispezione del segnatempo ha portato alla luce diversi problemi meccanici presenti in esso. E' stato necessario sostituire sia il ruotino ballerino sia il primo ruotino intermedio per poter ripristinare un corretto funzionamento della rimessa dell'oggetto. Tutti i pivot delle ruote della cronometria sono stati lavorati con operazioni di pivotage per poter rendere lo scorrimento ottimale all'interno dei rubini. Una volta rimontato il tutto, l'orologio ha iniziato a marciare con buona stabilità e nel complesso anche la tenuta della carica è risultata soddisfacente. La cassa ed il bracciale non sono stati lavorati ed il segnatempo è tornato ad essere indossato quotidianamente.