
Sul banco un Rolex GMT-MASTER ref. 16753. Orologio distribuito tra la fine degli anni ‘70 e rimasto in produzione per gran parte degli anni ‘80; l'orologio è equipaggiato dal movimento di manifattura Rolex 3075. La famiglia dei calibri 30xx entra in commercio nel 1977, con l'obiettivo di sostituire tutti i movimenti utilizzati fino a quel momento negli orologi sportivi rolex, i calibri 15xx. Rispetto al suo predecessore le migliorie più evidenti sono: l'aumento delle alternanze di oscillazione del bilanciere, che passano da 19'800 a 28'800, e l'aggiunta dello scatto rapido per il cambio del datario. Come accadeva per i calibri della famiglia 15xx, si poteva avere un'aggiunta di funzioni nel meccanismo base a seconda delle esigenze dell'orologio. In questo caso, abbiamo sul banco il più complicato della famiglia 30xx, un orologio automatico, con funzione di data e secondo fuso orario. L'orologio in questione, referenza 16753, è comunemente chiamato nel mondo collezionistico con l'appellativo "occhio di tigre".
La ghiera girevole bicolore e la corona "twinlock" in oro.
La lente cyclope montata sul vetro in plexiglàs.
Bracciale Oyster ref. 78363 con finali 401 B.
Il fondello rimane marchiato 16750.
Il dettaglio del gioco sfere, vissute ma ancora godibilissime.
Il particolare quadrante con indici nipples.
Il lato quadrante ci mostra come un semplice 3035 (submariner), possa essere trasformato in un 3075 (GMT), apportando poche semplici modifiche.
Sfiliamo dal suo perno la ruota intermedia del fuso e leviamo il disco data per metterlo al sicuro.
La ruota che permette il cambio della data alla mezzanotte. Da notare la particolarità del taglio della vite.
Togliamo la ruota della data: per la rimozione si utilizza un utensile particolare tagliato ad hoc. Spesso la vite in questione ha il suo particolare taglio completamente rovinato, frutto di tentativi avventati di rimozione senza il giusto utensile.
Una volta tolta la ruota dalla sua sede, troviamo la leva ed il suo rubino "scorrevole". Si può notare come questa leva sia tenuta in tensione da una molletta. E' grazie alla forza di questa molla, combinata alla forma della camma posta sotto la ruota data, che si riesce ad ottenere lo scatto istantaneo del datario.
Dalla parte diametralmente opposta della platina troviamo altre due ruote; queste permettono il cambio rapido del datario.
Capovolgiamo ora il movimento.
Il modulo della carica automatica si può rimuovere quando l'orologio è ancora incassato, in questo caso è stato tenuto in sede durante i primi passaggi della revisione.
Tolto il modulo, smontiamo e mettiamo al sicuro la parte più delicata dell'intero meccanismo: il bilanciere.
Si rimuove il ponte del ruotismo del tempo.
Un dettaglio del treno del tempo.
Infine la piastra a smontaggio quasi ultimato.
A destra un ingrandimento del modulo di carica automatico, si può notare come la coppiglia di tenuta del rotore sia ormai troppo lasca. Questo inevitabilmente andrà ad influire sul corretto funzionamento dell'orologio, creando un'usura eccessiva del perno rotore e conseguente perdita di parallelismo tra il rotore stesso e la platina. Nel caso in cui la coppiglia non fosse eccessivamente debole, si potrebbe provare a chiuderla con delicatezza, cercando quindi di ridarle la giusta tensione. Una soluzione meno ingegnosa e più duratura è sicuramente cambiare la coppiglia sostituendola con una nuova.