Sul banco un Rolex Ovetto referenza 2940 prodotto tra la fine degli anni Trenta ed i primi anni Quaranta. L'orologio utilizza uno dei meccanismi più importanti della storia dell'orologeria; il calibro 9 e 3/4, noto anche come Rolex 630. Il quadrante, originariamente prodotto dalla ditta Stern, è stato successivamente soggetto ad una ristampa, ma oggi mantiene comunque un certo fascino, soprattutto per il bellissimo abbinamento con le lancette. Il segnatempo è entrato con diversi problemi relativi al meccanismo ma anche ai componenti "esterni": l'asse del bilanciere risultava spezzato ed il plateau irrimediabilmente compromesso; esternamente la corona di carica non svolgeva correttamente la funzione di chiusura, poichè negli anni il tubo della stessa è stato sostituito con un componente compatibile, ma sicuramente non originale. Il calibro 9 e 3/4 è tra i primi automatici prodotti in quantità industriale nel mondo dell'orologeria ed ovviamente, per quanto sia un esempio di genialità ingegneristica, lascia un pochino a desiderare sotto alcuni aspetti pratici che sono stati migliorati soltanto con i successivi sviluppi apportati nel corso degli anni. La qualità delle finiture risultano infinitamente superiori se paragonate agli standard attuali della ditta ginevrina, la qualità delle viti e di tutti i componenti in acciaio è indubbiamente di primissimo livello. Il bilanciere utilizzato in questo 630 è un "super-balance", il volantino è costruito in lega di platino e, grazie al peso specifico della lega, rende quest'ultimo un bilanciere inerziale.
Si può immediatamente notare la corona non avvitata in sede. La causa sarà da attribuire alla dimensione errata del tubo. Nel fondello troviamo le incisioni della Maison ed il numero di referenza del segnatempo.
La corona originale con la scritta "Rolex - Oyster" appare abbastanza vissuta ma ancora godibilissima.
Rimosso l'orologio dalla cassa si possono iniziare ad apprezzare i dettagli del segnatempo.
Un dettaglio del quadrante che toglie i dubbi sull'originalità dello stesso. Appare evidente una ristampa.
Il set delle tre lancette è davvero magnifico e sposa magnificamente lo stile generale dell'oggetto.
Nel retro del quadrante troviamo la stella incisa che riconduce la produzione dello stesso alla ditta Stern.
Iniziamo lo smontaggio del meccanismo partendo dall'innovativo sistema di carica automatica. Sul rotore troviamo diverse incisioni tra cui la dicitura "super balance" che specifica le straordinarie caratteristiche del volantino del bilanciere. Si inizia a rimuovere la vite del rotore ed il ponticello di tenuta.
Il sistema di ricarica automatica viene guidato dal rocchetto fissato sul rotore.
Capovolgendo il componente si apprezza la molletta di slittamento di sicurezza.
Una volta divisi i due componenti si comprende meglio la funzionalità degli stessi.
Si continua lo smontaggio dei ruotismi e del particolare cricco di tenuta.
Disassemblati tutti i componenti si rimuove l'intera piastra dell'automatico.
La connessione del meccanismo base con il modulo automatico avviene tramite la "torretta" posta sopra al barile di carica. Questa torretta va regolata in maniera fine per poter permettere una buona ricarica automatica dell'intero meccanismo. E' composta da diversi elementi con due particolari cricchi connessi a ruote a denti di sega che svolgono le diverse funzioni di sganciamento e di ricarica della molla di carica.
Tra una rochet e l'altra troviamo una piastrina di spessore in ottone che regola le varie altezze.
In ultimo si apprezza la rochet inferiore con un altro cricco per permettere lo slittamento.
Tutto il sistema relativo alla carica automatica è stato disassemblato. Si inizia a lavorare sulla base del tempo.
Sul ponte dei ruotismi troviamo altre incisioni che descrivono le varie caratteristiche del meccanismo.
Rimosso il bilanciere si apprezza la qualità di finiture presenti sia sul ponte sia sull'ancora stessa.
Come detto in precedenza, la cura dei componenti in acciaio risulta di primissima qualità.
Smontato il ponte troviamo le ruote del tempo ed il barile di carica con la dicitura "patent".
La piastra completamente priva di tutti i componenti sinora citati.
Sotto al quadrante troviamo il numero "4499" che identifica lo specifico movimento(in questi calibri ogni ponte viene associato ad una specifica piastra) oltre alla scritta "Rolex Patent Size N-A".
Il copribascula completo ancora in sede conferma l'ottima finitura della componentistica del segnatempo. Rimosso quest'ultimo non resta che disassemblare gli ultimissimi componenti rimasti in sede prima di procedere con le successive fasi della riparazione.
In orologi vintage è piuttosto frequente imbattersi nella sostituzione dell'asse del bilanciere. Questo imprevisto non è un evento raro poiché, prima dell'invenzione del sistema di antiurto relativo alle contropietre, i sottilissimi perni dell'asse lavoravano come ogni altro componente tra due pietre fisse. Essendo questi perni i più sottili e, di conseguenza, i più delicati dell'intero meccanismo, sono con buona probabilità i primi a rompersi in caso di urto. La sostituzione non è un procedura particolarmente complessa ma va effettuata con grande attenzione, poiché un errore potrebbe compromettere irrimediabilmente l'integrità dell'intero volantino.
Per rimuovere ogni componente bisogna utilizzare appositi strumenti creati ad hoc per la lavorazione. Una volta smontato il tutto si tornisce la ribattitura del vecchio asse per indebolirla prima di rimuovere lo stesso. Questa procedura è spesso sottovalutata dagli orologiai ma risulta indispensabile per una buona conservazione sia del foro sia della planarità del volantino.
Sostituito l'asse ed il plateau si procede al rimontaggio del tutto. L'orologio, nonostante abbia subito diversi interventi nel corso degli anni, continua a marciare con buona regolarità. Ovviamente questi meccanismi necessitano di attenzioni particolari ed è utopistico pretendere da essi risultati di prestazioni pari alle produzioni moderne. Il sistema di ricarica automatica, seppur leggermente pigro, lavora correttamente e grazie all'innesto del nuovo tubo anche la corona di carica è tornata ad eseguire tutte le funzioni correttamente. Dopo circa ottanta anni dalla sua uscita questo bell'ovetto può finalmente tornare ad esser indossato al polso.