Sul banco un bellissimo cronografo sportivo prodotto dalla casa ginevrina nella seconda metà degli anni Settanta. La referenza 6263 è probabilmente la più amata dai collezionisti per lo straordinario binomio tra il quadrante, le forme della cassa e la lunetta “bachelite” con scala tachimetrica. L'orologio presentava diversi problemi di funzionalità: la lancetta dei secondi cronografici non si manteneva nella giusta posizione a causa del mal funzionamento della "leva dello stop", mentre la marcia del segnatempo risultava instabile e non precisa. Durante lo smontaggio è apparsa evidente la poca attenzione riservata al meccanismo e con il passare degli anni quest'ultima ha portato diversi componenti ad usura eccessiva. Durante un precedente intervento, probabilmente a seguito di una rottura, il perno della ruota conta-minuti è stato riportato da qualche orologiaio (qui potete trovare i passaggi di una lavorazione simile), ma lo stesso risultava piegato malamente e ciò impediva il corretto funzionamento della cronografia. Per migliorare lo stato della meccanica è stato necessario ritoccare il pivot della ruota mediana e della ruota dei secondi così da permettere una migliore prestanza della base cronometrica.
Iniziamo con un bel dettaglio della lunetta e del sistema di chiusura a vite ideato per i due pulsanti.
Il fondello riporta, oltre ovviamente alla referenza dell'orologio, una sigla relativa ad un precedente intervento.
Sulla carrure come sempre troviamo inciso il numero di referenza preceduto dalla dicitura "registered design".
Nelle foto qui sopra apprezziamo i dettagli dei tre contatori e notiamo come la scritta Daytona sia più piccola rispetto alla produzione originale. Questo particolare, legato all'ottima fattura delle stampe ci fa intuire come il quadrante sia sicuramente originale ma di "fornitura".
Iniziamo lo smontaggio del meccanismo partendo dal lato del quadrante, quest'ultimo appare in discreto stato anche se è evidente che ci sia una vite mancante. Come sempre troviamo la sigla della ditta ginevrina incisa ad ore otto.
Nelle prime versioni del calibro 727 il martello d'azzeramento è collegato alla piastra con 2 viti anziché esser costruito come un singolo elemento.
Molto importante è la tensione della molletta di tenuta della ruota conta-ore. Una cattiva regolazione potrebbe creare dei mal funzionamenti.
Il sistema di rimessa ancora in posizione; quest'ultimo sembra in discreto stato conservativo anche se sono presenti alcuni punti di ruggine.
Capovolgendo il meccanismo iniziamo lo smontaggio della cronografia.
Il ponticello della cronografia con le varie diciture della Maison.
Vicino al ponte del bilanciere si apprezza l'incisione del calibro.
Il cervello della cronografia è come di consueto rappresentato dalla ruota a colonne.
Un dettaglio dei vari smistamenti di leve presenti per permettere il giusto funzionamento.
Prima di disassemblare le varie leve si procede con la rimozione delle relative mollette di spinta.
Nel dettaglio si nota come la ruota conduttrice, calettata sul perno della ruota secondi, sia decisamente fuori posizione.
Una volta rimossi i componenti si procede sempre con l'ispezione degli stessi per verificarne le condizioni.
L'orologio, come già accennato in precedenza, ha necessitato di diverse lavorazioni per tornare a marciare correttamente. Il perno della ruota conta-minuti è stato ripristinato senza dover procedere ad un nuovo riporto mentre, i pivot della ruota mediana e della ruota secondi, dopo le lavorazioni di pivotage eseguite con l'ausilio dell'apposito tornietto sono tornati ad una condizione accettabile per un buon funzionamento generale. Nel complesso il meccanismo è stato progettato per esser robusto e discretamente prestante quindi, una volta sostituita la molla di carica ed eseguito il rimontaggio con conseguente oliatura dei vari componenti ha iniziato a marciare nuovamente con buona precisione.