Sul banco un bellissimo esemplare di Rolex Gmt Master II referenza 16710. Questo specifico modello nasce nel 1988 sostituendo il primo GMT Master II prodotto dalla casa coronata; il "Fat Lady" referenza 16760. Rispetto al suo predecessore possiamo apprezzare una cassa molto più sottile ed un calibro indubbiamente più efficiente, il 3185. Durante i primi anni di produzione la ditta Ginevrina propone due diversi GMT con vetro zaffiro, infatti, oltre al 16710 viene commercializzata l'ultima referenza del "Master I", la 16700. Questi due modelli differivano per le diverse funzionalità ma anche per i diversi colori dell'inserto ghiera. Infatti, il 16710 usciva dalla fabbrica esclusivamente con inserto "coke" nero e rosso, mentre il 16700, "erede" diretto del 16750, utilizzava il classico inserto "pepsi". Nonostante ciò, essendo questi inserti perfettamente intercambiabili, è molto comune trovare primi esemplari di 16710 con inserto blu e rosso. L'orologio, prodotto nel 1996, si presentava in condizioni estetiche eccelse ed è stata esclusivamente necessaria una revisione completa del meccanismo per ottenere dei risultati di marcia più che accettabili.
Tra le anse possiamo apprezzare la specifica referenza dell'oggetto.
Un dettaglio delle varie incisioni poste all'interno del fondello.
Rimosse le quattro lancette si possono finalmente apprezzare le varie stampe presenti sul quadrante. Il retro mostra come anche questo componente sia stato prodotto in casa dalla ditta Ginevrina. Ad ore sei la dicitura Swiss T<25 che conferma la presenza di materiale luminescente al trizio.
Alcune macro dell'inserto originale "Coke". Il colore dell'inserto appare ottimamente conservato senza alcun segno di sbiaditura. Si può notare inoltre come tutti i numeri risultano ben graziati.
Lo smontaggio del meccanismo inizia con la rimozione della massa oscillante.
Il modulo dell'automatico riporta incise le varie caratteristiche del calibro.
Rimosso il modulo si inizia l'ispezione dei ponti e dei rispettivi ruotismi.
L'esatto numero del calibro è posizionato, come sempre, sopra al ponte della ruota a corona. Sotto lo stesso ponticello si trova anche la leva che permette lo stop del bilanciere in caso di rimessa dell'ora. Il ponte della cronometria appare piuttosto secco di lubrificanti, questo comporta inevitabilmente una marcia poco regolare.
L'ancoretta ancora in posizione pronta per esser disassemblata.
Prima di procedere al lavaggio si rimuove la contropietra del bilanciere.
Sotto al quadrante si sviluppa tutta la complicazione del triplo fuso orario.
Rimosso il grande ponte del datario si può apprezzare al meglio la meccanica.
Oltre allo schema classico presente in tutti i meccanismi con base 31xx troviamo in aggiunta una ruota a cricchi che permette la correzione indipendente della lancetta delle ore rispetto al resto del meccanismo.
L'oggetto, nonostante un quarto di secolo di vita, è apparso immediatamente in buono stato generale. I problemi di marcia erano causati dall'assenza di lubrificanti, ma fortunatamente nessun componente è stato danneggiato. Come da prassi, è stata sostituita la molla di carica ed il set completo delle guarnizioni per garantire l'impermeabilità dell'oggetto. La cassa, essendo in condizioni eccezionali, non è stata ritoccata e al termine della lavorazione sia la marcia sia la tenuta di carica sono risultate più che soddisfacenti.