Sul banco un bell'esemplare di Universal Geneve Tricompax. Il segnatempo, prodotto nel corso degli anni sessanta, utilizza il calibro 281 prodotto dalla ditta Martel e rifinito in seconda battuta dalla Universal Geneve. Il nome "Tricompax" deriva dalle complicazioni presenti nel meccanismo che sono appunto tre: cronografo, calendario completo e fasi lunari. L'oggetto possiede una particolare lunetta con scala tachimetrica che ricorda moltissimo quella dell'Omega Speedmaster ma differisce da quest'ultima sia per dimensioni sia per alcuni piccoli dettagli estetici. Il quadrante nel corso degli anni ha subito una ristampa di media fattura che penalizza sia l'estetica ma anche il valore dell'orologio, cosi come la sostituzione della lancetta ore e minuti che appaiono piuttosto fuori contesto. Lo stato della meccanica è discreto, il cliente lamentava un consistente ritardo di marcia giornaliero e l'impossibilità di utilizzare il correttore dei giorni del calendario ma, queste problematiche, erano semplicemente frutto di svariati anni senza una corretta lubrificazione. Questi movimenti sono storicamente abbastanza affidabili dal punto di vista cronometrico e cronografico ma creano spesso problemi complessi nella regolazione delle varie complicazioni relative al calendario ed alle fasi lunari, nel caso specifico queste ultime non hanno creato particolari difficoltà nelle varie fasi di rimontaggio e regolazione.
La cassa, seppur di dimensioni ridotte per gli attuali canoni, possiede linee assolutamente moderne e di indubbio fascino.
La ghiera con scala tachimetrica come detto in precedenza risulta molto simile a quella dell'Omega speedmaster.
Il quadrante è stato ristampato successivamente e purtroppo la fattura della ristampa non appare di primissima qualità. I tre dischi indicatori del calendario sono invece ottimamente conservati.
I tre correttori per la rimessa rapida della data, del mese e delle fasi lunari. Il giorno della settimana non possiede la "rimessa rapida".
Il fondello con inciso il logo della Maison. Troviamo, come spesso accade, incisioni fatte a mano che ricordano interventi passati.
Si inizia lo smontaggio di questo calibro 281 partendo dal sistema cronografico.
Il sistema di smistamento cronografico è affidato, come sempre in orologeria classica di qualità, alla ruota a colonne.
Il bilanciere utilizza il classico sistema di antiurto "Incabloc" che protegge i delicatissimi pivot dell'asse.
Nel calibro specifico, il martello di azzeramento compiuta la funzione di reset, torna sempre in posizione "neutra" .
Il ponte delle ruote cronografiche con le varie incisioni della Maison. Rimosso il ponte si possono apprezzare le due ruote cronografiche con i cuori che permettono la funzione di azzeramento.
La ruota a colonne con la leva del freno in posizione; questa leva svolge la funzione di "stop". Successivamente un dettaglio della ruota intermedia del contaminuti ed infine la ruota a colonne disassemblata e pronta per essere ispezionata.
Rimosso il ponte troviamo le ruote del tempo in posizione ed il collegamento del bariletto con la ruota del conta-ore.
Tutti i componenti del "lato dei ponti" sono stati rimossi, non resta che controllare le condizioni del bilanciere.
La parte sicuramente più affascinante dell'intero segnatempo è il lato "nascosto" sotto il quadrante. In questa area troviamo ancora molti componenti regolati in maniera artigianale che donano un fascino particolare all'insieme delle leve che permettono le funzioni del calendario completo e delle fasi lunari.
La ruota del conta-ore connessa tramite un ruotino intermedio con il barile di carica.
La ruota ore tenuta in sede dalla ruota intermedia del datario.
Tutti i componenti del calendario sono stati rimossi, non resta quindi che smontare il copri bascula e gli ultimissimi ruotismi rimasti nella piastra prima di procedere con la pulizia, il rimontaggio e la successiva lubrificazione dell'intero meccanismo.
Il rimontaggio non ha creato particolari problemi e l'orologio è tornato a marciare immediatamente con buona regolarità. E' stato necessario lanternare il pignone calzante poichè al cambio della data quest'ultimo faticava a trascinare l'intero meccanismo superiore. Il cronografo, nonostante una leggera usura di qualche componente, svolge correttamente ogni funzione e la perdita di amplitudine nelle varie posizioni rimane abbondantemente nei parametri. Nel complesso il segnatempo risulta ancora oggi attuale e godibilissimo e, finalmente, può tornare ad essere indossato quotidianamente.