Sul banco, un bellissimo Vacheron Constantin in oro 18 kt. Le sue dimensioni ridotte, il suo stile semplice ed elegante rendono questo segnatempo perfetto per essere indossato nelle occasioni speciali. Il movimento che muove questo orologio è un Vacheron 1002, un movimento esteticamente molto affascinante, ben rifinito ed assolutamente elegantissimo. L'altezza totale del calibro 1002 è di 2.94 millimetri ma, pur essendo un calibro sottilissimo, non possiamo inserirlo nella categoria "ultrapiatti". Il calibro è fratello del più rinomato 1003 che possiamo catalogare indubbiamente come un ultrapiatto considerato il suo 1,64mm di altezza. Il motivo per il quale il V&C 1002 risulta essere più spesso è semplicemente legato all’aggiunta di una "complicazione": la lancetta dei secondi. Proprio per poter permettere l'integrazione di questa lancetta, il calibro subisce una modifica nella sua parte superiore. Viene impiantata una ruota conduttrice sull'asse della ruota mediana, si crea un foro passante nel perno della ruota centro ed infine si aggiunge un pignone secondi passante. Il pignone secondi, ingranando con la ruota conduttrice, trasporta la lancetta dei secondi nel lato del quadrante.
A prima vista il quadrante è godibilissimo, ma ad una ispezione più approfondita sorge qualche dubbio sulla sua originalità.
In molti casi per esser certi della bontà di un quadrante è bene controllare il retro.
Troviamo chiaramente "lo sfregio del quadrantaio", una specie di sigla che può confermare, come ipotizzato, la ristampa del quadrante.
Si può notare come la fibbia non sia marchiata Vacheron Constantin, ma ritroviamo la sigla AW. Queste fibbie, in oro 18kt, erano appunto prodotte dalla ditta AW e venivano utilizzate universalmente in orologi prestigiosi. Solo a partire dagli anni sessanta Vacheron ha cominciato a marchiare le fibbie con il logo della Maison.
Il fondello con le varie incisioni, tra cui, il seriale della cassa e la referenza dell'orologio (6186). Negli orologi V&C i seriali della cassa non corrispondono con quelli del movimento; approssivamente si stima una differenza di 16'000 numeri a vantaggio del seriale sul meccanismo.
Possiamo ammirare finalmente il cuore di questo segnatempo, il calibro 1002. Lo stato di conservazione di questo meccanismo è eccezionale. Nonostante i suoi settanta anni, il movimento sembra appena uscito dalla boutique.
Un dettaglio della modifica utile a trasportare la sfera centrale dei secondi.
La ruota conduttrice (RC) trasporta il pignone (P) sulla quale è calettata la sfera dei secondi nel lato del quadrante; il pignone non è visibile nell'immagine perchè tenuto in sede dalla sua molletta di tenuta (MT). Questi tre componenti non sono presenti nel calibro 1003, ed è per questo motivo che risulta quindi più sottile.
In questa immagine si può apprezzare al meglio la cura dei dettagli usata un tempo in orologeria: gli anglage realizzati su ponti e ruote sono impeccabili.
Nel lato opposto le finiture non mancano di certo; un ingrandimento del gioco carica e della rimessa dell'ora.
Iniziamo rimuovendo la ruota ore.
Estraiamo con gentilezza il bilanciere e controlliamo che i vari giochi dell'ancora siano adeguati prima di smontarla e metterla in sicurezza.
Togliamo quindi il ponte del barile, sotto di esso notiamo la molla del cricchetto insieme alla ruota corona.
Svitiamo il ponticello della contropietra della ruota scappamento.
La contropietra in dettaglio, il lubrificante è inesistente.
La ruota scappamento sotto il controllo a grandi ingrandimenti, sembra ancora in ottimo stato di conservazione.
La platina priva dei componenti finora citati.
Si ritorna nel lato del quadrante. Si rimuove il copribascula e si disassemblano gli ultimi componenti rimasti nella platina.