Sul banco uno Zenith De Luca II edizione. L'orologio è equipaggiato dal celebre calibro cronografico automatico "El Primero" prodotto dalla Maison elvetica nel 1969. La denominazione di questo particolare modello deriva dal signor Sergio De Luca, amministratore delegato di Zenith Italia fino al 2005. La serie De Luca viene prodotta in tre diverse edizioni; la prima, riprende lo stile dei vecchi cronografi Zenith con calibro 146 hp; la seconda serie utilizza delle forme più moderne, ma mantiene i classici tasti a pompa; nella terza invece, i tasti cronografici risultano a vite garantendo quindi una maggiore impermeabilità dell'oggetto.
L'orologio è arrivato in condizioni davvero pessime, la sfera dei secondi cronografici completamente distrutta, il meccanismo molto rovinato e non funzionante frutto di svariati anni senza alcun tipo di cura nei confronti del segnatempo. In casi simili, teoricamente andrebbe sostituito il 50% dell'orologio ma, ovviamente, i costi diventerebbero proibitivi per il cliente. Si è cercato quindi di "salvare il salvabile" limitando la sostituzione dei ricambi al minimo e ripristinando al meglio tutto il resto della componentistica. Ovviamente il cliente è stato messo al corrente prima di procedere e, di comune accordo, abbiamo chiesto un preventivo (a pagamento) direttamente alla Zenith per capire in che modo valesse la pena procedere. Una volta ricevuto il preventivo è apparso evidente che il costo della riparazione si avvicinava al valore di mercato dell'intero orologio e abbiamo deciso quindi di procedere in maniera indipendente.
Appare subito evidente il primo grande problema. La lancetta dei secondi cronografici è irrimediabilmente danneggiata.
Iniziamo smontando il fondello e troviamo all'interno del segnatempo il celebre calibro El Primero 40.0.
Un dettaglio della lancetta. Oltre ad esser malamente piegata risulta molto danneggiata anche all'innesto del tubo.
Per il resto, sia il quadrante sia il gioco sfere appaiono in un discreto stato di conservazione generale.
Iniziamo con un dettaglio dell'incisione posta sulla massa oscillante.
Sul ponte del "modulo cronografico" troviamo la scritta che identifica il calibro, 40.0.
Rimosso il rotore, tenuto in sede da tre piccole viti, si ha una visione completa del meccanismo.
Si rimuove la placca di tenuta della ruota conduttrice del modulo automatico e si nota immediatamente la sporcizia presente sul componente.
Prima di smontare il ponte che tiene in sede le ruote del cronografo, si rimuove la leva del martello di azzeramento.
Qui il martello, ancora nella sua sede, con la ruota secondi e la ruota minuti del cronografo in posizione.
La ruota conduttrice impiantata, come da tradizione, sul perno della ruota secondi insieme al ponticello di trasmissione.
Il "cervello" del cronografo: la ruota a colonne con tutte le leve connesse ad essa per permettere le funzioni di start-stop-reset. Ogni cronografo di alta qualità utilizza questo sistema di smistamento.
In questa sequenza dettagliata di immagini si può notare come la ruota a colonne sia in realtà composta da due parti. Questa soluzione è sicuramente più vantaggiosa a livello di costi di produzione, ma sicuramente non è da considerare una soluzione di alta qualità.
Si prosegue con lo smontaggio della parte cronometrica del segnatempo. La sporcizia era evidente sin dal primo istante, ma sotto al ponte della cronometria la situazione risulta davvero pessima. L'orologio "teoricamente" era stato revisionato circa un anno e mezzo prima di arrivare sul banco ed è stato rilasciato un attestato di garanzia che ne certificava il buon funzionamento meccanico per la durata di 12 mesi. Le condizioni drammatiche della lancetta dei secondi testimoniano il fatto che effettivamente qualcuno abbia provato a metter mano sul segnatempo, ma lo stato generale del movimento difficilmente può far credere che l'intervento meccanico sia stato davvero eseguito e che l'usura generale sia frutto di un solo anno di attività del segnatempo (anno trascorso per la stragrande maggioranza in una cassetta in banca).
Iniziamo lo smontaggio lato quadrante. Lo scatto della data in tutti gli Zenith El Primero deve esser istantaneo alla mezzanotte, ma spesso accade che questa funzione non si verifichi perfettamente. Nel segnatempo specifico il datario era assolutamente bloccato, la leva che permette lo scatto era fuori posizione e di conseguenza l'intero disco data rimaneva bloccato.
Per lo scatto alla mezzanotte viene utilizzata una classica ruota con camma e molla di spinta, mentre per lo scatto rapido del datario la Zenith utilizza una ruota a cricchi.
Si rimuove infine il gioco carica ed il tiretto. L'orologio risulta completamente smontato e si passa quindi all'ispezione di ogni singolo componente prima di procedere con il lavaggio dell'intero meccanismo.
Si procede con il rimontaggio dell'orologio. Viene sostituita la molla di carica e altri due componenti "irrecuperabili" e si testano in posizione tutti i componenti ripristinati. Ovviamente viene sostituita la lancetta dei secondi cronografici e vengono cambiate tutte le guarnizioni presenti nel segnatempo. Una volta terminato il lavoro si testa l'orologio per controllarne l'affidabilità e le prestazioni anche nel "medio periodo". Nel complesso, considerato lo stato iniziale dell'oggetto, il risultato è abbastanza soddisfacente sia meccanicamente sia esteticamente.